Val Salarno

Il santuario dell'arrampicata adamellina

E’ il simbolo dell’arrampicata dell’Adamello. Le vie più lunghe; le vie più impegnative; le vie più mitiche; le vie più pericolose; le vie più entusiasmanti; non manca nulla nell’angolo giustamente più celebrato della dimensione verticale di questo massiccio così avaro di strutture slanciate e pareti grandiose; più incline ai grandi agglomerati, imponenti, ma dai versanti rotti ed informi. La testata di questa valle e le cime immediatamente circostanti radunano una quantità impressionante di itinerari molti dei quali sono divenute apprezzate classiche mentre altri attendono di diventarlo. Il rifugio in posizione strategica (una vera rarità in Adamello!) funge da importante punto di appoggio. Avvicinamenti massimi di circa un’ora e mezza dal medesimo consentono di raggiungere tutte le principali pareti della valle. La varietà delle salite offerte è amplissima. Si va dalla via breve e ben chiodata con difficoltà contenute e adatta anche a principianti alla big wall il cui superamento prevede per cordate normali anche il bivacco in parete passando per vie di medio impegno con un contorno ambientale sempre grandioso. Non mancano imperdibili linee classiche che si rifanno talvolta a nomi famosi dell’alpinismo degli anni eroici, il celeberrimo Ettore Castiglioni sopra tutti che quasi sempre in compagnia di Vitale Bramani (il famoso inventore delle suole Vibram) ha percorso interessanti itinerari, tutt’ora pienamente godibili, su alcune delle cime più significative della valle.
Val Salarno
Val Salarno
Val Salarno
Al di là delle estemporanee incursioni di alcuni dei più famosi nomi dell’alpinismo classico, il Salarno e la sua imponente testata valliva hanno una storia assolutamente giovane che data essenzialmente gli ultimi vent’anni del secolo passato. Dagli inizi degli anni ottanta e per tutto il decennio, questo angolo dell’Adamello ha visto in azione un gruppetto ben definito di personaggi che nei fratelli Preti, Roversi e Massussi, in Sandro Zizioli, Silvio Fieschi, Giuseppe Gaspari e Alberto Damioli ha avuto il suo fulcro. In quegli anni, gli anni mitici del free climbing, delle scarpette Mariacher, del vestiario dai colori sgargianti, dei sacchetti di magnesite, le lisce argentee pareti del Salarno sono state il palcoscenico realizzativo di una serie di ascensioni che ancora oggi, a distanza di non pochi anni, rimangono in parte avvolte dal mistero, in parte da un’area di giusto timore reverenziale.

Siti & Itinerati in Val Salarno

Caratteristiche
Volendo tracciare una seppur approssimata classificazione della grande varietà delle ascensioni offerte da questa valle, è possibili identificare sei fondamentali aree. La prima è geograficamente ben identificata nel complesso del Cornetto di Salarno e della sua Anticima. Qui si concentrano alcuni degli itinerari più duri ed impegnativi di tutto il massiccio; decisamente arditi, tracciati con un ottica moderna ma assolutamente da non confondersi con una successione di monotiri vista la severità che ne ha caratterizzato l’apertura con un ricorso solitamente molto esiguo alla chiodatura ad espansione. Alcuni, grazie anche ad una recente ed indubbiamente lodevole rivisitazione ad opera dei medesimi apritori di trent’anni fa, si prestano ad essere ripetuti senza eccessivi patemi e rischi. Altri, sono tutt’ora veri e propri viaggi della mente da consigliarsi solo ad avventurieri con notevole riserva di “pelo”! Ne consegue che è sempre buona norma munirsi di un’adeguata attrezzatura tipicamente alpinistica nonché di una sufficiente amalgama di esperienza ed allenamento. Una seconda zona è data dalle grandiose pareti dei Corni di Salarno su cui sono tracciati itinerari di ampio respiro ed appeal inesorabilmente alpinistico nonostante la decisa modernità anagrafica di alcuni di essi. Alcuni di questi aspettano ancora a distanza di molti anni una ripetizione; “Lupo d’Argento”, mitica via tracciata dai fratelli Mario e Massimo Roversi nel 1984 sui Corni di Salarno, è stata ripetuta solo nell’estate del 2008 dal fortissimo Giuseppe Chiaf, tanto per fare un esempio! Un terzo comprensorio riguarda due fra le più spettacolari costruzioni rocciose del massiccio, il Corno Triangolo ed il sublime Corno Gioià, quest’ultima ritenuta la più bella cima dell’intero gruppo; cime gemelle nascoste fino all’ultimo in un angolo appartato e di selvaggio incanto, veri e propri monumenti all’alpinismo classico con ascensioni di ampia varietà che spaziano dalla breve area cresta alla grande e severa parete. Il quarto comprensorio, quello del Coster del Rifugio, offre vie moderne realizzate dal 2006 al 2008 da quella sorta di inossidabile icona vivente dell’arrampicata adamellina che è Sandro Zizioli, coadiuvato dal fedele Franchini Alberto. Si tratta di un complesso di ascensioni anche dal significativo sviluppo, di facile accesso e ben chiodate in ottica propriamente moderna; offrono la possibilità di avvicinarsi all’arrampicata di questa zona con un elevato livello di sicurezza e con un ventaglio di difficoltà ragguardevoli. Un’altra area la cui bellezza merita il non breve avvicinamento, è costituita dalla curiosa ed estetica struttura del Pilastro del Mattino, sorta di contrafforte del gigantesco Corno Miller; struttura su cui si allineano itinerari di indiscutibile fascino ed esteticità. Infine l’imponente bastionata delle Cime di Poia; anche qui grande varietà di itinerari, dalla via estrema rivadossiana allle bellissime classiche di Castiglioni & soci, il tutto sempre immersi nella tranquillità e nel silenzio di una valle unica.

Accesso
La Val Salarno si raggiunge da Brescia risalendo la Valle Camonica fino a Cedegolo. Da qui fino al paese di Saviore dell’Adamello e di seguito a località Fabrezza dove si parcheggia. Per strada sterrata, con percorso a tratti monotono, si raggiungono i laghi artificiali di Dosazzo e Salarno oltre i quali, per comodo sentiero, all’armonica costruzione del Rifugio Paolo Prudenzini in vista della grandiosa testata della valle (ore 2.45 da località Fabrezza).

Punti di Appoggio
Rifugio Val Salarno “Paolo Prudenzini”. Bello ed accogliente, oggetto di un’accurata ristrutturazione nel corso del 2007 con il determinate contributo di entusiasmo e competenza del forte ice-runner bresciano Marco Berni. E’ indubbiamente il fiore all’occhiello della sezione del C.A.I. di Brescia dopo la “perdita” dello storico “Caduti dell’Adamello alla Lobbia Alta” ‘dolorosamente’ passato in gestione, dopo infinite vicissitudini, per imprescindibili motivazioni di opportunità economica, alla S.A.T..
Al Passo di Salarno, in posizione meravigliosa, ai lembi della oceanica distesa del Pian di Neve, è posizionato il bivacco a semibotte “Arrigo Jannantoni” con 6 posti letto.L’unico punto d’appoggio come sopra citato è la ristrutturata Baita Stablelin sita su un panoramico risalto sotto la parte terminale del lunghissimo sperone che staccandosi dal Corno Stablelin divide la conca dell’omonima valle dalla Val Stablel. La costruzione è di proprietà dall’Associazione Cacciatori di Storo ai quali è possibile richiederne la fruizione.

Nota: il materiale attinente il Settore Massi, il Settore Bolli Rossi ed il Settore Bolli Gialli è integralmente rintracciabile sul sito www.cai.bs.it e come tale è stato riportato, senza alcuna variazione di merito, in questa pagina.


I - Siti con itinerari di tipo sportivo a monotiri
Cimitero degli elefanti Falesia Aldo Poli

II - Siti con itinerari di tipo short climbs
Avancorpo del Cornetto di Salarno C'era una volta il Salarno
The Dark Side
Coster del Rifugio Settore Bolli Gialli
Settore Bolli Rossi

III - Siti con itinerari alpinistici classici
Cima Coppellotti Traversata Cima Coppellotti - Torre Chiara
Corni di Bos Censimento dei camosci
Dolce attesa
Doppia fessura
Via del crociato
Sperando in un sì
Corno Goià Bramani-Castiglioni
Corno Orientale di Salarno Pilastro della promessa
Bramani-Oppio
Corno Centrale di Salarno Il cammino degli elfi
Corno Occidentale di Salarno Mago Merlino
Lupo d'argento
Parsifal
Pilastro del Mattino Battaini-Stefani
Cima Centrale di Poia Bramani-Castiglioni
Cima Meridionale di Poia Cattaneo-Tagliabue
Corno Triangolo Bramani-Bozzoli Parasecchi
Curnis-Petenzi
Battaini-Sacchi
Bini-Gelmi-Tognazzi
Corno Miller Sicola-Gallotti
Sicola-Tagliabue

IV - Siti con itinerari alpinistici moderni
Antecima del Cornetto di Salarno Asterix & Obelix
Dott. Goretex e Mr. Pile
Gotica
Il giorno degli Araucani
Freccia d'argento
Ticket to hell
Avancorpo del Cornetto di Salarno Borderline
Cicciolina for President
Il paparazzo guardone
Missing in action
Utopia
Diedro Massussi
Forze oblique
Il ritorno dello Zio Sam
Luna Comanche
Malù la donna Ramba
Granitomachia
Dott. Scotti e Mister Capilene
Avancorpo del Corno Miller Viento+Il trio Lescano
Cima Settentrionale di Poia Figlio di un Dio minore
Single & friends
Corni di Bos Verschneidungswechsel
Idillium
Sentiero per Hua Shan
Viaggio nel tempo
Corno Orientale di Salarno Tantrica
Corno Goià La luna è tramontata
Corno Miller Diretta del diamante
Corno Triangolo Severangelo Battaini
Corno Zuccone Cheope
Parete del Jannantoni Stellaluna
Pilastro del Mattino Camelot
Placche dello Zodiaco Pesci
Ariete
Mamma ho perso il trapano
Cima Coppellotti Smiling eyes
Matteo Rivadossi, grande mattatore del Salarno, in apertura sulla mitica parete dell'Avancorpo del Cornetto [foto Arch. Monecchi).
Alberto Damioli apre "The Dark Side" all'Avancorpo del Cornetto di Salarno.

Val Salarno - Avancorpo del Cornetto

1986- 2011 - Nozze d'argento con Cicciolina

25 Giugno 2011 - NOZZE D’ARGENTO CON CICCIOLINA (Avancorpo del Cornetto di Salarno)
Era da un bel po’ di tempo che l’idea mi frullava nel cervello ed ora si è fatta realtà (anche grazie all’importante contributo e alle spalle larghe dell’amico Max Comparini, che ha voluto seguirmi)…..:
RICHIODATA CICCIOLINA FOR PRESIDENT all’Avancorpo del Cornetto di Salarno (Val Salarno).
Premetto che delle mie tra virgolette “vie storiche” della Val Salarno e non solo, sarà l’unica riattrezzata in ottica moderna (fix 10mm e catene alle soste, protezioni non vicinissime, ma a prova di bomba e al logorio del tempo, diamoci ancora un po’ di contegno alpinistico….), mentre le altre rimarranno “ai posteri” per sempre come sono nate il giorno della loro apertura. Almeno una di queste “creature” ho creduto che ancora meriti di venir riaccarezzata dalla mano di qualche scalatore in futuro (quale miglior scelta della disinibita Cicciolina).
Quest’anno cadeva il 25° dall’apertura (1986-2011 con Cavalli,Gaspari,Massensini) ed è stata questa la molla che ha fatto scattare l’operazione completata in una sola giornata il 25 giugno 2011, dall’alto usufruendo della cengia di III°/IV° (anch’essa messa in sicurezza per le calate) che si usava per scendere slegati! dalle varie vie e dal terrazzo erboso sommitale all’Avancorpo, che attraversa seguendola in discesa da sinistra verso destra passando sopra le prime lunghezze di Soldato Blù e Dottor Goretex.
Ricordavo bene la chiodatura esistente in via, avendo fatto anche la solitaria nel Luglio 1995 (l’ultima volta che l’ho salita), che per i parametri di allora sembrava il massimo della sicurezza, ma oggi con questi numeri: ultimo tiro 45 m. 5b/c 2 spit 8 mm (di cui uno dei due aggiunto durante la solitaria), penultimo tiro 38m. 5b 1 chiodo a lama e 1 spit 8mm e così via verso il basso (anche se i tiri più duri avevano qualcosina in più, soprattutto il primo liberato da Mario Roversi); dicevo oggi, sarebbe (ma anche allora) come salire la via praticamente slegati. Un volo poteva essere quasi sicuramente fatale, ma sotto i foulards colorati e le fluenti chiome dell’epoca nella nostra mente la cosa non era contemplata (era la nostra Val di Mello o Valle dell’Orco nella mentalità di approccio all’arrampicata in Salarno).
Il mio commento mentre mi calavo oggi richiodando:”Eravamo completamente folli, ma probabilmente dotati di una certa bravura”, mentre nella testa tornavano i volti e i ricordi dei compagni di allora, Francesco Cavalli, Emanuela Massensini, Giorgio Gaspari, Matteo Rivadossi, Filippo Pennacchio, Mauro Zanagnolo, Ivan Zanini, Gianni Garbelli, Gipi Foti, Luca Bordini, Giacomo Rossetti, Giuliano DeGiacomi, Susanna Zoccolini, Flaviano Casella, Edda Stella, e tanti altri che purtroppo il tempo ha scolorito i loro visi giovanili dalla mia memoria. Un grazie anche ai fratelli Mario e Massimo Roversi e ai fratelli Preti, Marco e Paolo, per avermi idealmente e materialmente introdotto hai segreti di questa valle meravigliosa e alla sua roccia fantastica, anni di pura gioia in punta di piedi e polpastrelli (mentre mago Merlino ci osservava compiaciuto celato dai refoli di nebbia dall’alto dei 3 Corni di Salarno). CONQUISTATORI DELL’INUTILE certamente, ma che grazie a questi ricordi ancora oggi mi permettono di sognare a occhi aperti e tornare a respirare quell’aria sottile quando mi è possibile.
NOTA STORICA: le vie erano aperte esclusivamente dal basso con il pianta spit a mano e chiodi + protezioni veloci dal capocordata (noi speleologi eravamo in vantaggio) ed il trapano a batteria quando dopo qualche anno fu introdotto nell’arrampicata (prima non esisteva proprio), per un tacito accordo di etica tra i climber della Valle, in Val Salarno ERA CONSIDERATO FUORI LEGGE.
Con questa operazione 25 giugno 2011 , quasi ad essere un solenne giuramento sulla terra d’origine “il mio”(36 volts) taciterà la sua voce alle quote più alte più che giustamente, (la chiusura definitiva del ciclo anche in apertura dal basso è avvenuta qualche settimana fa’ con una nuova via al Coster dell’Orso nella conca del Pizzo Badile Camuno, veramente ci sarebbe ancora una cosa, però….vedremo), utilizzandolo per il futuro solo per la sistemazione e messa in sicurezza delle falesie di bassa quota. Non me ne vogliano gli ultimi puristi…….
PER I CRONISTI DELLA VAL SALARNO (se ancora ne esistono), rimarranno TRAD (qualche spit 8mm e chiodi) le seguenti mie vie e dei miei compagni: AVANCORPO DEL CORNETTO DI SALARNO – Variante alta a Granitomachia, Missing in action, Rain man, Des agn dopo, Il Paparazzo guardone, Il ritorno dello Zio Sam, Vergingetorige, Numa Pompilio e Tullo Ostilio, Non dimenticate Bopal, Malù la donna Ramba, Dottor Scotti e Mister Capilene. CORNETTO DI SALARNO – Dottor Goretex e mister Pile. CORNO ZUCCONE E SUO AVANCORPO – Luci d’Ombra, Placca della Cascata spumeggiante. AVANCORPO DEL CORNO MILLER – Viento, Il Trio Lescano. CIMA SETTENTRIONALE DI POIA – Single and Friends, Figli di un Dio minore. PILASTRO DEL MATTINO – Via sulla Ovest Damioli e fratelli Preti (una delle mie prime vie aperte in assoluto 1983), Camelot. CORNO TRIANGOLINO – parete Ovest Via Damioli, Gaspari, Rivadossi.
2/07/011 Ripetizione di Cicciolina for President (con Massimo Comparini)
In questa bella ma fredda giornata di sole con il fido Compa abbiamo ripetuto la via (ultimando alcune rifiniture sul primo tiro,due fix e la catena della sosta ) e devo dire che nonostante la “richiodatura” più ravvicinata, l’ingaggio certamente non è mancato (provare per credere). IMPEGNO GLOBALE: l’obbligatorio dal 6c passa ad un 6b di aderenza di tutto rispetto, A1 (come prima) su due protezioni sotto la sosta della prima lunghezza, portare due Camalot (misure 0,75 e 2) per la lama fessura della seconda lunghezza, dove è stata apportata una modifica in placca fino a S2 (max 6a). Ostici risultano essere ancora alcuni passi del terzo tiro, prima di immettersi nelle due lunghezze finali di puro godimento in quel mare di granito lavorato (addesso non si corre più il rischio di perdersi….., come in passato e in caso di caduta accendersi come un fiammifero). MATERIALE: i due Camalot, una serie completa di rinvii, corda. La discesa l’abbiamo effettuata sulla via (avevamo con noi una 80m singola da 9.2 mm).
8/7/2011 Ultima rifiniture: proprio per rendere ancora più godibile la salita ai ripetitori, in questa giornata ho chiodato la placca sotto l’attacco originale (dalla cengia degli stambecchi). 20 metri, 5 fix, max 6b sul “boulder” iniziale. Questa variante l’avevo in mente da un vita appunto…..25 anni. Quindi lo sviluppo attuale passa i 200 metri abbondantemente.
Nelle immagini allegate sono riportate in una alcune delle linee principali dell’Avancorpo (non tutte, mancano alcune vie estreme e tentativi, del sottoscritto, dei fratelli Roversi, di Giorgio Gaspari, di Sandro Zizioli e compagni, di Silvio Fieschi e credo pochi altri), nell’altra lo sviluppo di Cicciolina for President (in giallo, mentre in blù la nuovissima variante d’attacco).
Bibo Damioli
Avancorpo del Cornetto


Avancorpo del Cornetto


Avancorpo del Cornetto


Avancorpo del Cornetto


Avancorpo del Cornetto