Corna Rossa di Brenta
Un connubio di storia, nomi leggendari e belle arrampicate
|
|
|
|
La Corna Rossa di Brenta non è una vera montagna, se con tale termine ci si vuole necessariamente riferire a qualcosa che abbia un crinale, delle pareti ben definite ed una cima intesa come punto culminante dal quale spaziare a 360° lo sguardo lasciandosi cullare dalla dolcezza stordente dell’infinito. Ma la Corna Rossa è Montagna per meriti acquisiti; per gli itinerari tracciati; per i nomi leggendari dell’alpinismo dolomitico passati sulle sue rocce; Alimonta, Maestri, Vidi, Detassis…. nomi che da soli bastano a definire la dimensione dell’interesse di cui questo estetico lembo del grande fiabesco massiccio dolomitico del Brenta è stato da sempre avvolto. Interesse un tempo rivoltogli per le stesse ragioni che ne determinano la frequentazione attuale; anche se oggi la prospettiva è mutata attribuendo alle ascensioni valore a sé stante visto che il concetto di “palestra” ha subito nel corso del tempo una profonda mutazione. La facilità dell’accesso, la varietà dell’impegno degli itinerari, l’ariosa dimensione panoramica in cui ci si muove abbracciando in un solo sguardo due mondi così diversi ma entrambi espressione di un unico irresistibile fascino; il mondo delle chiare turrite crode e quello delle scure rocce tonalitiche contrastanti con le grandi distese glaciali. Tutto gioca a favore della frequentazione e dell’apprezzamento di questo spalto roccioso. Visitabile praticamente quasi tutto l’anno, la stagione migliore per assaporarne l’esclusiva bellezza, rimane indubbiamente l’autunno con le sue giornate colme di luce edenica ed orizzonti sconfinati; nel sole ancora caldo ma ormai non più torrido, il progredire sulla compatta dolomia della Corna Rossa saprà regalare istanti e sensazioni profondamente soddisfacenti. | |